BRANDING E IL SUO GLOSSARIO

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BRANDING E IL SUO GLOSSARIO

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Pubblicato in INFORMAZIONI · 14 Gennaio 2021
Glossario sul branding

Sommario :
  • Termini relativi al branding
  • Termini relativi al design
  • Termini avanzati relativi al design
  • Termini relativi alla stampa
  • Inizia tutto dal brand



Se ti è già capitato di cercare indicazioni su come creare l’immagine aziendale giusta per la tua attività o sviluppare l’identità visiva o immagine grafica del tuo brand, sai già che cos’è il branding. Ma credi di conoscerne ogni sfaccettatura?

Se la risposta è no, non preoccuparti: abbiamo compilato un glossario completo per aiutarti a comprendere come creare l’identità del tuo brand e applicarla in modo coerente a tutti i tuoi prodotti per il marketing.

Termini relativi al branding

Brand
Il termine “brand” ha due significati: il primo si riferisce al marchio (o marca) di un’azienda più grande (ad esempio Sprite è un brand dell’azienda Coca Cola), mentre il secondo fa riferimento alla percezione che il pubblico ha di un’azienda o di una linea di prodotti. Tale percezione viene creata da una serie di aspetti, ad esempio l’esperienza personale, il passaparola, la pubblicità e altre espressioni del brand (logo, schema colori, stile degli slogan e così via). Essenzialmente, il brand è quello che le altre persone pensano della tua attività; sebbene non si tratti di qualcosa di tangibile, un brand è uno degli aspetti più importanti per i titolari di piccole imprese: la sua identità, infatti, consente di aumentare la fiducia dei clienti e di distinguersi dalla concorrenza.

Esempio: Il brand Coca Cola ispira nei suoi clienti un ottimismo travolgente ed è associato al concetto di felicità in ogni angolo del globo. Tutti gli sforzi profusi da questo marchio, dall’impegno nel sociale a ogni campagna pubblicitaria, contribuisce a rafforzare negli utenti tale percezione.


Asset del brand
Un asset del brand viene utilizzato per identificare la tua azienda; si tratta spesso di immagini, loghi o slogan strettamente connessi alla tua attività, ad esempio lo swoosh e lo slogan “Just do it” della Nike rappresentano gli asset del brand Nike. È importante organizzare al meglio gli asset del proprio brand e assicurarsi che siano facilmente accessibili: non puoi sapere quando ti saranno necessari. È probabile che tu debba prendere un’occasione straordinaria al volo e che debba inviare in pochi minuti un’immagine ad alta risoluzione del tuo logo. Chi può dirlo?


Patrimonio del brand
Questo termine indica semplicemente il valore intrinseco di un brand: più sono positive le associazioni che gli utenti sviluppano con il brand più elevato è il patrimonio o il valore del brand stesso. Si tratta di un aspetto non facile da quantificare, ma relativamente facile da spiegare con qualche esempio: il brand Sprite ha un valore molto più elevato del marchio Tab’s, sebbene si tratti di due aziende sussidiare di Coca Cola.


Posizionamento del brand
Anche il significato di questo termine è intuitivo: si tratta di come un’azienda sceglie di posizionarsi all’interno del settore in cui opera per sbaragliare la concorrenza. Un buon posizionamento deriva da tre componenti principali:

Pubblico di destinazione: a chi si rivolge il brand? Alle mamme? Ai teenager? Alle persone creative?
Vantaggi: quali benefici rappresenta l’azienda per il pubblico cui si rivolge? Cosa fa per i clienti? Garantisce loro tranquillità? Li fa risparmiare? Ne migliora l’aspetto o li fa sentire meglio?
Fattori di differenziazione: perché i consumatori scelgono un brand rispetto a un altro che opera nello stesso settore? Si avvale di tecnologie avanzate? Offre un design migliore?
Ad esempio, la General Motors ha scelto di posizionare la Cadillac come brand di lusso, mentre la Chevrolet è un marchio alla portata di tutti. Il pubblico cui si rivolge il brand Cadillac è composto da amanti dei motori con un reddito molto elevato che cercano veicoli di qualità superiore dotati di ogni comfort e optional possibile. D’altra parte, il brand Chevrolet si rivolge a consumatori di fascia media che cercano affidabilità e robustezza come punti di forza.

I modi in cui è possibile scegliere di posizionarsi sul mercato rispetto alla concorrenza sono infiniti, per questo è fondamentale scegliere i reali punti di forza del proprio brand e concentrarsi su quelli.


Branding
Il branding ti permette di differenziare la tua attività da tutte le altre: puoi farlo scegliendo degli elementi visivi e/o dei suoni e associandoli a prodotti, servizi o altri elementi tramite i quali il tuo pubblico interagirà con il brand (packaging, sito web, allestimenti nei punti vendita, pubblicità, carta stampata o altro). Ad esempio, una bibita in lattina assume un significato completamente diverso se reca il marchio Coca Cola e non quello del supermercato, vero?


Termini relativi al design
Ora che abbiamo discusso di alcuni termini alla base del concetto di branding, tratteremo più in dettaglio il design relativo a un brand.


Tavolozza dei colori
Si tratta dei colori principali utilizzati da un’azienda: l’esempio più ovvio è costituito dal colore marrone caratteristico di UPS, ormai divenuto marchio commerciale del brand. Molte aziende detengono, infatti, il marchio di determinati colori per distinguersi nel proprio settore di appartenenza. Altri esempi di questa pratica sono Home Depot e John Deere, i cui colori sono altamente riconoscibili.

Logo
Il logo è il “marchio di fabbrica” che contraddistingue la tua impesa: tutti noi conosciamo quelli più iconici, come gli archi dorati di McDonald’s, lo swoosh della Nike o il pavone della NBC. I loghi sono composti da una combinazione di grafica, immagini e parole.


Identità visiva
L’identità visiva è l’espressione esteriore del tuo brand e rappresenta l’insieme degli asset del tuo brand. Ai fini del branding è fondamentale determinare prima di tutto quale percezione vuoi che abbiano i consumatori del tuo marchio per creare un’identità visiva in linea con tale percezione. Le migliori aziende hanno scelto un’identità visiva coerente che caratterizza tutto ciò che viene prodotto da quel brand.


Marchio verbale
Noto anche come logotipo, un marchio verbale è un logo in cui è presente solo testo, ad esempio i logotipi della Coca Cola o di Google.


Termini avanzati relativi al design
Ed ecco la parte divertente. Abbiamo raccolto alcuni termini che probabilmente non conosci ma in cui potresti imbatterti quando inizierai a pensare a progettare l’identità del tuo brand.


Migrazione degli asset
Si tratta della procedura di spostamento degli asset del brand in altri luoghi o della trasformazione degli stessi in un altro formato. È un termine che descrive un’operazione semplice che può essere utile principalmente perché è necessario salvare logo, immagini o altri asset visivi in un formato che garantisca la migliore qualità possibile.


Logo dinamico
Nel design, i due termini statico e dinamico vengono spesso contrapposti e il primo indica qualcosa di immobile, che resta lo stesso e che non cambia, mentre dinamico si riferisce all’opposto. Secondo una delle nuove tendenze in ambito progettazione, è possibile creare un logo dinamico che possa essere modificato e adattato a eventi, novità aziendali o qualsiasi altra cosa.


Pixel
Un pixel (la forma abbreviata di “picture element”, elemento grafico) è la porzione più piccola di un’immagine o di un elemento grafico visualizzato su uno schermo elettronico, come computer o TV. Più pixel sono presenti nell’immagine, migliore sarà la qualità di quest’ultima, poiché un elevato numero di pixel consente la presenza di più dettagli. Il numero di pixel presenti in un’immagine determina la “risoluzione” dell’immagine stessa.


PPI e DPI
Sono i due acronimi per Pixels Per Inch (pixel per pollice) e Dots Per Inch (punti per pollice) che hanno diversi significati a seconda del contesto in cui vengono utilizzati. Quando si parla di un’immagine, PPI fa riferimento al numero di pixel per pollice presenti nell’immagine stessa, mentre, quando ci si riferisce all’elaborazione dell’immagine (ad esempio la pagina stampata, il monitor del computer, il sensore immagine della fotocamera digitale o lo schermo della TV), il termine ha un’altra interpretazione e misura il numero di pixel per pollice disponibile sul dispositivo di elaborazione; DPI misura il numero di punti per pollice che una stampante è in grado di stampare su una pagina fisica. In genere, le immagini dotate di un maggior numero di pixel per pollice sono di migliore qualità sulla carta stampata.


Raster e vettoriale
La grafica raster, talvolta chiamata anche grafica bitmap, fa riferimento a quelle immagini in cui colori e linee sono rappresentate come punti su una griglia rettangolare. Ingrandendo un elemento grafico raster, l’immagine risulta pixelata, vale a dire che è possibile distinguere in essa i singoli puntini presenti nell’immagine originale. Queste immagini vengono generalmente salvate in formato .jpg, .gif e .png. La grafica vettoriale è l’opposto della grafica bitmap, poiché comprende immagini che possono essere ingrandite o rimpicciolite all’infinito senza danni alla nitidezza. I file vettoriali vengono generalmente salvati in formato .pdf.


Scalabile
Si tratta di un termine comunemente utilizzato per descrivere immagini o loghi e rimanda alla differenza tra raster e vettoriale. Scalabile, infatti, indica che l’immagine o l’elemento grafico in uso ha un buon aspetto in qualsiasi formato lo si utilizzi; pertanto l’immagine sarà ugualmente riconoscibile e chiara sia su un dépliant sia come elemento principale (di grandi dimensioni) di uno striscione pubblicitario. Le immagini scalabili sono generalmente in formato vettoriale o hanno quantomeno un valore PPI molto alto. Di seguito, ti forniamo un esempio per spiegarti la differenza tra un logo scalabile e uno non scalabile.


Termini relativi alla stampa
Dopo aver progettato l’identità del tuo brand, dovrai trasferire il design creato sui materiali per il marketing. Qui inizia la parte divertente de gioco, ma è comunque importante essere a conoscenza di alcuni termini del mondo della stampa per poter affrontare al meglio le fasi di progettazione e di stampa.

Linea di abbondanza
Si tratta del margine più estremo del prodotto che stai creando; se il prodotto avrà un’immagine o un colore di sfondo che desideri estendere fino al margine estremo, assicurati che l’elemento grafico giunga fino alla linea di abbondanza per evitare la comparsa di spazi bianchi al termine della stampa.


Linea di sicurezza
La linea di sicurezza contrassegna il punto in cui il prodotto (biglietto da visita, cartolina promozionale, volantino e così via) potrebbe essere tagliato; per questo motivo devi accertarti che tutto ciò che desideri stampare non superi la linea di sicurezza.


Area di taglio
È l’area compresa tra la linea di sicurezza e la linea di abbondanza. A causa delle piccole imperfezioni dei processi di stampa, il taglio verrà effettuato in questa area.


Inizia tutto dal brand
Che tu sia il titolare di un’attività che non ha dipendenti o di una start up con grandi aspirazioni di crescita, il tuo brand rappresenta l’identità della tua attività nonché la percezione che avrà il tuo pubblico di quello che fai. Si tratta di un’opportunità per dire a tutti chi sei e per stabilire cosa vuoi che gli altri pensino della tua attività.

Speriamo che i termini e le definizioni presenti in questa pagina ti aiuteranno a creare e a ottimizzare il tuo brand, perfetto e unico...



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